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Published on 23 Gennaio, 2014 | by Luciano Pirroni

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Dibattito Zona Franca

“Non è una fantasia. O, ancora peggio, una favola da buttare nella campagna elettorale”. Così il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha spazzato i dubbi sul progetto della zona franca integrale da applicare in Sardegna. Un tema che è entrato nel dibattito dell’arena politica da ormai un anno, grazie all’esercito di “zonafranchisti”. A certificare che la sfida è aperta il parterre dei big che ieri sera si è radunato al Caesar’s Hotel, per sviscerare gli orizzonti futuri dell’istituto. La leader del movimento Maria Rosaria Randaccio ha disegnato il quadro della normativa. “Si tratta – ha esordito – di un istituto giuridico regolato da norme comunitarie, che produrrebbe vantaggi sterminati per la Sardegna. Ad esempio, non ci sarebbero più i pagamenti dell’Iva, le accise andrebbero eliminate. Eppoi, niente più dazi. Le imprese troverebbero dunque delle opportunità, attraverso il taglio dei costi sul lavoro e la crescita della produzione, con la possibile ripresa dal punto di vista dell’occupazione”. E giù gli applausi dalla sala, gremita all’inverosimile. E allora, perché da ormai mezzo secolo l’Isola si è dimenticata di un meccanismo così virtuoso. “Resta un mistero – ha aggiunto Randaccio – Una cosa è certa. La battaglia con l’Unione Europea e lo Stato è appena iniziata. Siamo determinati perché si garantisca un diritto per tutti i sardi”. Una sfida da vincere. Le prime tappe sono state già tagliate. “Proprio ieri – ha chiarito il governatore, che ha sostenuto subito l’ipotesi della zona franca integrale – il parlamento europeo ha inviato un documento, attestando che l’istituto si può applicare sulla Sardegna, considerato che le nostre richieste sono ricevibili. Vogliamo che la nostra Isola, grazie alla tax free zone, possa diventare la piastra logistica del Mediterraneo”. Non è certo un sogno proibito. “Un progetto di grande respiro – ha concluso Cappellacci, parafrasando De Gasperi – che consente di interpretare le esigenze del scenario attuale, per proiettarsi verso il futuro con prospettive vincenti”.

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