Opinioni

Published on 23 Maggio, 2014 | by Gianluca Fadda

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Dolci ai bambini o corsie preferenziali: Villasimius come Pomezia?

Una decisione di ordinaria amministrazione a Pomezia, una tranquilla cittadina del Lazio di circa 50mila abitanti, riguardante l’ambito ristretto della mensa del loro istituto scolastico è balzato in questi scorsi giorni agli onori delle cronache nazionali: l’ormai noto “dolce della discordia” del dopo pranzo ( in realtà pare si tratti della merendina del pomeriggio ) inserito nel menù, diversificato in base alle richieste dei genitori, ha fatto il giro di tutti i notiziari nazionali.

L’episodio ha avuto la “sfortuna” di capitare proprio nel bel mezzo dell’accesissima campagna elettorale europea e coinvolgere un amministrazione portabandiera di una nuova fazione politica che inevitabilmente, proprio per le idee innovative che si prepone di portare, è e sarà sotto la lente di ingrandimento probabilmente ancora per molto tempo.

Tralasciando il fatto nei dettagli ( più o meno veritieri, probabilmente molto distorti e strumentalizzati ) raccontato dai media e focalizzandoci piuttosto sul “modus operandis” utilizzato dalla giunta della cittadina laziale, si possono trarre spunti interessanti per fare delle analogie in riferimento ad un aspetto che la futura amministrazione che siederà nei banchi del consiglio del municipio di Villasimius non potrà non considerare.

L’amministrazione comunale Pometina (foto romatoday.it) infatti pare abbia preso la sua decisione assecondando la volontà dei cittadini direttamente interessati alla questione, ovverosia i rappresentanti dei genitori dei bambini frequentanti la scuola. Anche il futuro sindaco di Villasimius, chiunque sarà, e i suoi collaboratori dovranno giocoforza nella loro attività amministrativa tenere conto di questo nuovo interesse dei cittadini alla vita pubblica: cresce sempre di più infatti da parte delle persone la volontà di “avere voce in capitolo” nelle varie decisioni in nome di una democrazia più partecipata e meno delegata.

Un caso esemplare accaduto recentemente nella cittadina del Sarrabus che si ricollega in qualche modo con alcune similitudini dal punto di vista della modalità decisionale a quello accaduto a Pomezia, è stato quello riguardante l’istituzione della corsia preferenziale per i bus in Via del Mare: la cittadinanza infatti si è praticamente divisa in variegate opinioni sia contro che a favore del provvedimento ma quando è trapelata la notizia, a prescindere o meno dalla sua fondatezza, che la decisione fosse stata presa consultando tardivamente i diretti interessati e con l’ordinanza praticamente già scritta, la maggior parte dei cittadini ha comunque storto il naso di fronte a questa presunta “presa di posizione” dell’amministrazione e solidarizzato almeno sotto questo aspetto coi i loro compaesani anche se non erano d’accordo con i contenuti della loro protesta.

Le liste in gara comunque non hanno trascurato questa nuova tendenza e hanno inserito nel loro programmi rifermenti più o meno espliciti inerenti ad una maggior coinvolgimento nelle decisioni amministrative: c’è chi si prefigge di “togliere le porte blindate dall’ufficio del sindaco”, chi ha in programma di istituire delle commissioni popolari da affiancare ai vari assessori nella loro attività, chi di coinvolgere la popolazione nelle decisioni con dei referendum.

Il maggior coinvolgimento della popolazione nelle decisioni quindi sarà uno dei temi che caratterizzeranno maggiormente la futura vita amministrativa della comunità e chiunque verrà scelto per guidare la comunità dovrà necessariamente tenerne conto: stavolta i cittadini non tralasceranno questo aspetto come spesso accaduto in passato quando l’attenzione sull’attività amministrativa era molto più tenue rispetto al periodo attuale.

Di contro però, come il “caso” di Pomezia insegna, anche la maggior partecipazione nelle decisioni amministrative della popolazione non sarà probabilmente la “panacea di tutte le polemiche” e ancor meno delle difficoltà di chi si troverà ad amministrare un paese “piccolo ma grande” allo stesso tempo qual è la Villasimius di oggi.

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