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Published on 5 Ottobre, 2014 | by Redazione

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Muravera e il futuro del Canale delle acque alte. La lettera dell’assessore

Finalmente a Muravera si parla di Canale delle Acque Alte, per troppi anni non è stato fatto e lo stato in cui oggi versa è sicuramente l’effetto più visibile e fastidioso ma, i problemi per la sicurezza e l’economia locale sono decisamente più pericolosi e penalizzanti in termini di economia presente e futura; basti pensare, per esempio, che una parte del nostro paese è in pratica resa inedificabile dai vincoli del PAI ancora vigenti a causa dei due ponti, quello in viale dei Platani e in via Gramsci.

E’ necessario affrontare il problema sia in termini di messa in sicurezza del paese che di igiene pubblica, guidati dalla volontà di rendere più moderna e sostenibile la mobilità urbana, come tra l’altro si conviene ad una cittadina a dichiarata vocazione turistica; la ricerca di una buona soluzione oltre che irrinunciabile per troppi motivi è oramai inderogabile, ed è proprio per questo che al Canale delle Acque Alte ed alla Via Sarrabus, stiamo riservando un’attenzione speciale, programmando e progettando la nuova configurazione idraulica e viaria.

Si tratta ovviamente di un progetto ambizioso, che richiederà anni di lavoro incessante e di risorse economiche straordinarie che abbiamo appena cominciato a reperire con un finanziamento dedicato ottenuto dalla Regione Sardegna e di scelte importanti che dovranno essere condivise con i nostri concittadini; nel frattempo però, non vogliamo sopportare ulteriormente le erbacce e i miasmi che il canale esala; per questo abbiamo ritenuto prioritario intervenire per migliorare le condizioni igienico sanitarie ed estetiche attuali e purtroppo in questo siamo molto vincolati dalle risorse disponibili anche a causa del patto di stabilità e dalle normative in vigore che non ci consentono, per la manutenzione straordinaria, alcun intervento di modifica della sagoma esistente;

Pertanto la situazione reale ad oggi e così, facciamo tacere tutte le chiacchiere di persone non o male informate, è quindi semplicemente questa: l’intervento è pronto ad iniziare entro la fine del mese di ottobre se non ci sono intralci di ordine burocratico o meteorologico; è stata già effettuata la gara di assegnazione dei lavori che avranno una durata prevista di circa 65 giorni lavorativi e pertanto entro il mese di marzo la manutenzione straordinaria del canale dovrebbe essere ultimata.

Contestualmente con un bando pubblico, finanziato con fondi del bilancio comunale, abbiamo dato incarico di predisporre il miglior piano d’intervento finalizzato a spostare o addirittura “eliminare” il Canale delle Acque Alte; il lavoro è già cominciato e siamo in attesa delle prime proposte dei progettisti incaricati.

Vorrei comunque rispondere nel merito al collega Geometra Murrau che gentilmente, con una lettera aperta, ci ha fatto pervenire alcuni interessanti suggerimenti da applicare nella realizzazione dei lavori di “manutenzione straordinaria”; in merito alla sezione del canale, vorrei precisare che sullo stesso, nel tempo e da diversi professionisti, sono stati fatti fior di studi che ne hanno studiato la sezione, con dovizia di particolari e di calcoli, in riferimento alle portate e per tutta la lunghezza, non ultimi gli studi effettuati dal Consorzio di Bonifica che ha realizzato l’inversione della pendenza di una parte del canale stesso; in qualsiasi caso per il tipo di intervento che ora realizzeremo, non è possibile, per i motivi già detti, alcuna modifica della sezione esistente.

In merito alla seconda proposta, voglio precisare che i lavori da realizzare, con fondo e pareti in calcestruzzo di adeguato spessore e debitamente additivato, non dovranno assolutamente consentire il riaffiorare delle acque di falda sorgiva e men che meno il formarsi di erbacce che comunque, se presenti a causa della terra di trasporto, sarebbero facilmente asportabili senza modificare la sezione esistente o formare fossati nei quali ristagnerebbe l’acqua.
Per quanto riguarda l’auspicato ponticello, quand’anche fosse autorizzato, preciso che i limiti imposti dalla normativa vigente ci obbligherebbero comunque ad un ponte che sia più alto minimo 120 cm, per tutta la lunghezza dell’arco, dalla linea di scorrimento delle acque calcolata con un tempo di ritorno pari a 500 anni; evidentemente irrealizzabile allo stato attuale.

Geometra Claudio Concas

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